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venerdì 22 aprile 2011

Modestia italiana

È tendendo lo sguardo, e le orecchie, ad altre nazioni di questo piccolo mondo che prendo maggiormente coscienza del posto in cui vivo e della gente che vi abita.
Concittadini e connazionali stretti negli stessi confini geografici facili da varcare ma chiusi in un confine talmente invalicabile che per superarlo, il biglietto puoi guadagnartelo soltanto se sei bravo a reggere il peso del tempo e del progresso sociale.

l'Italia e gli italiani sembrano avere paura di varcare quel confine, poco geografico, ma tanto personale, che li lega ad una realtà che li rende fascinosamente unici, ma incredibilmente arretrati.

Fosse per un semplice giudizio personale eviterei pure di commentare con un così ardito giudizio che tende a generalizzare e passerei oltre gettandomi anch'io nella mischia per fare "così fan tutti". Del resto, il detto dice che "occhio non vede, cuore non duole".
Ma che fare quando non si riesce a tenerli chiusi, gli occhi. Pur sapendo che guardare troppo potrebbe far aumentare il rischio di infarto, lo farei comunque.

Gli occhi guardano oltre il mio confine geografico e Internet e il Web mi teletrasportano istantaneamente dove voglio. Così la tv. A volte, e rigorosamente non Rai/Mediaset.
Mi è capitato, infatti, di guardare una puntata del David Letterman Show in onda su Fox uno ogni sera. Mi ha colpito una puntata in particolare, quella in cui il conduttore stesso, grande carisma, ironia e sarcasmo, rferendosi ad un professore in platea che insegnava nel Minnesota, affermava seriamente quanto rispettasse il lavoro di quell'insegnante e dell'insegnante in generale, affermando, allo stesso tempo come mentre lui nel frattempo passasse tutto il tempo lavorativo ad intrattenere gente idiota (mettendo se stesso nella listadegli idioti) e scusandosi dell'eventuale offesa arrecata, l'insegnante faceva di tutto per impedire che la gente diventasse...ignorante...!

Una cosa impensabile per uno showman italiano. Dove bigottismo generale e la falsa moralità dell'opinione pubblica avrebbero contribuito a cacciarlo fuori dal programma a tempo di record.
Si sarebbero sollevati dei cori di "come ti permetti!" o di "ignorante a chi?!", da parte dell'ignorante stesso che si risente e si getta urlando cercando di trovare un alibi per i neuroni morti prematuramente e in circostanze misteriose.

Quanto di genuino, libero, divertente vi è nel prendere in giro prendendosi in giro.
Riconoscendo i propri difetti esaltando, con nobile meritocrazia e modestia, il lavoro degli altri.
Un conduttore che riconosce, seppur sarcasticamente, di contribuire all'idiozia generale esaltando chi invece cerca di combatterla nelle scuole è un gesto di altruismo che dimostra a tutti, specialmente ai conduttori italiani, che riconoscere i propri limiti e le funzioni che contano a volte serve a parlare seriamente, scherzando, di una piaga sociale che considero anch'io abominevole.

La mancanza di modestia.
A maggior ragione quando questa pecca di un alibi che la scagioni.

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