Pagine

martedì 13 marzo 2012

Censura della ragione

Di questi tempi si fa tanto parlare di "censura" mediatica, soprattutto in Italia, mio Paese di origine e Paese in cui ancora adesso (purtroppo) vivo perchè è qui che il lavoro, che ho la famiglia, gli affetti e la memoria degli eventi passati della mia vita. Il "fenomeno censura", il meccanismo, che il potere utilizza, di controllare la libertà di espressione della gente, del popolo, è un'arma talmente raffinata, sottile e trasparente che muta forma e si manifesta con metodi che superano il grado di compresione della maggior parte della gente all'interno degli Stati dove questa si presenta, poi scompare, per poi ripresentarsi in base con una cadenza quasi matematica se si è capaci di valutare con la ragione attenta alle evoluzioni sociali, tecnologiche, spirituali e politiche.

La storia parla, rivive nei testi che i liceali studiano senza interesse o spirito critico, viene pronunciata e spiegata (miseramente) dagli insegnanti, si studia per preparare un esame di storia durante il periodo universitario e si racconta magari fra amici durante una viva e accesa discussione politica. Una storia che si crede morta, sepolta, ormai passata perchè rivive sotto forma di lettere su un libro che riportano alla mente narrazioni che si credono ormai lontane. Apparantemente.

Ci si ricorda dell'inquisizione della Chiesa Cattolica perpetrata ai danni del povero e poco erudito popolo credente, una forma di censura che arrivava addirittura a colpevolizzare e punire fisicamente con la morte fisica.

Si pensa alla censura cinese durante gli anni di Mao Tze Tung, la cui forma ben visibile rimane in vigore con forza ancora oggi e si concretizza nel blocco totale della conoscenza sul web a danno di tutti quei giovani che vorrebbero sapere di più, del mondo, della propria storia e dei propri governanti.

Si pensa alla censura russa che puniva severamente con la deportazione nei gulag chiunque non era affine al pensiero comunista.

Gli esempi e i racconti non mancano, i fatti nemmeno.

Si arriva ad oggi quasi incoscenti del fatto che la censura continua a manifestarsi, pur secondo logiche e meccanismi più moderni e raffinati.
La religione e la politica (strumenti di potere ormai convenzionali) sono strumenti utili alla realizzazione pratica della censura.

Nessun commento: